MAURIZIO BUSCARINO | UNA FOTOGRAFIA | MODENA 25 NOVEMBRE 2017
RIMANDATO AL 17 MARZO 2018
scheda iscrizione Maurizio Buscarino
©Maurizio Buscarino.
“Amleto nel cortile dell’aria”
Compagnia della Fortezza, Carcere di Volterra 2001
L’incontro con Maurizio Buscarino si svolgerà nel pomeriggio di sabato 17 marzo e sarà dedicato al racconto del suo percorso, del suo approccio col teatro e del pensiero che lo ha guidato in una ricerca costante e profonda. Non un corso di fotografia di scena, ma un’immersione nel periodo che lo ha legato alla storia del teatro contemporaneo.
Una lezione di fotografia e di cultura teatrale insieme.
Nel corso dell’incontro Maurizio Buscarino proietterà due video di montaggi sonori, “Ombre di legno” e “In cerca di luce”.
Per informazioni e iscrizioni potete scrivere a foto@chiaraferrin.com o telefonare al
328 3260054 oppure potete direttamente completare e inviare la scheda di iscrizione
“Ho sempre cercato di vedere il teatro dal punto di vista della mia estraneità, il sentimento necessario per “vedere”, come in strada, come nel gioco che facevo da bambino: quello di guardare chi viene, chi appare nella luce del campo visivo e se ne va dall’altro lato, di nuovo nel niente. Nel teatro e nella vita il niente è il senso primo e ultimo, è la quinta amniotica, il nulla, il nero. Qualcuno – ognuno – sbuca da questo nulla, attraversa uno spazio e un tempo, in un percorso più o meno complesso, per annunciare a “me” la sua scomparsa di nuovo nel nulla. Questo è il teatro: ma se ti poni da questo punto di vista è teatro anche l’attimo in cui ti guarda un capriolo nel bosco, o l’ambito interno della famiglia, o il carcere, ma anche la guerra, la piazza, le strade della città o quelle dei moderni pellegrini: è la vita nel campo del mio sguardo, che è tutto ciò che mi lega a questa vita.”
Teatro e Storia n.36-2015: Una fotografia, Maurizio Buscarino
“È essenziale stabilire un rapporto, anche senza troppe dichiarazioni d’intenti, in ore o notti di lavoro o in pochi istanti. Una premessa essenziale è sapere che la fotografia è una azione, un atto incidente e drammatico: si osserva la realtà disturbandola. Molto difficilmente la fotografia ha una connotazione umoristica. In essa si manifesta l’assenza: è un segno concreto che annuncia un’altra realtà, come una moneta d’argento che materializza il valore che si prende con la mano, per tenerselo.
Un ritratto, ma anche la sistemazione spaziale di ciò che accade nel luogo in cui si vede accadere qualcosa, non è solo il risultato di un’abilità nel manovrare gli attrezzi; non è trascurabile, ad esempio, una cultura di carattere pittorico o della storia dell’arte, che può far parte del bagaglio mentale del fotografo.
Nel rapporto di cui parlo, punto a toccare la presenza che transita dentro la maschera.
Nel teatro – il paesaggio umano che ho scelto – ho spiato la sospensione, la fatica, il sudore, la forza, ma anche l’instabilità, il timore e l’incantamento di chi compie il suo percorso nel mio campo visivo. Non mi sono sentito un’anima bella che prova il gusto della sensibilità allo spettacolo. Non volevo provare piacere, volevo capire. La mia estraneità al teatro non consisteva nel godere della finzione, ma nel vederne la realtà: la più grande e drammatica bellezza. Non mi sono sentito e non ho voluto essere un uomo di teatro, ma un uomo nel teatro.
Anche nella guerra ci sono i fotografi della guerra e i fotografi nella guerra. I primi sono fotografi aziendali, al soldo della forza. Gli altri sono fotografi che vanno a vedere ciò che accade realmente nella guerra. I primi sono quelli della guerra in Iraq, anime belle che hanno accettato di rappresentare la finzione del committente, dai quali non è venuta nessuna verità, falsi testimoni. I secondi, per esempio, sono quelli nella guerra in Vietnam – ne sono morti duecentocinquanta – che hanno contribuito in maniera importante a determinare la fine della guerra stessa, mostrandone la verità.
Ho sempre sentito l’avversione al servizio, pensando che l’onestà del mio lavoro e della mia testimonianza coincidesse con la mia piccola ma precisa necessità.”
Da un’intervista di Mariagiulia Colace.
Maurizio Buscarino (Bergamo, 1944)
Fra le firme più prestigiose della fotografia in Italia, dal 1973 produce un imponente lavoro sul teatro contemporaneo e, allo stesso tempo, una tenace e singolare rappresentazione della sua visione del mondo, restituendo immagini mirabili dal teatro europeo, americano e orientale, da Jerzy Grotowski a Tadeusz Kantor, dall’Odin Teatret a Eimuntas Nekrosius, dal teatro Kabuki al teatro nelle Carceri, dal teatro di Ricerca al teatro Lirico, dalla teatralità dei margini a quella istituzionale.
Nelle sue fotografie ogni Figura appare protagonista, collocata in un paesaggio costellato dai grandi dell’ultimo Novecento, insieme alla moltitudine degli sconosciuti. Tutti appaiono transitare sul palco dell’esistenza, ognuno nella propria fortissima unicità, ma tutti segnati da una comune appartenenza: la coscienza del rischio quotidiano dell’entrata in scena, per annunciare la propria scomparsa.
Tra i suoi libri:
Attore, Maurizio Buscarino, Regione Toscana, Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale di Pontedera, Pontedera (PI) 1980
La classe morta di Tadeusz Kantor, Maurizio Buscarino, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano 1981
Vola Vola Peter Pan, Maurizio Buscarino, Marco Rota, Teatro Viaggio, Bergamo 1982
Portfolio, Maurizio Buscarino, La casa Usher, Firenze 1983
Il teatro abbandonato, Maurizio Buscarino, La Casa Usher, Firenze 1985
Il popolo del teatro, Maurizio Buscarino, Electa Leonardo Arte, Milano 1999
Kantor Il circo della morte, Maurizio Buscarino, Art& Edizioni, Udine 1997
Le Marche dei Teatri, Maurizio Buscarino, (2 volumi) Skira, Milano 2000
Un figlio dello Yiddish, Maurizio Buscarino, Electa Leonardo Arte, Milano 2000
Per antiche vie, Maurizio Buscarino, Electa Leonardo Arte, Milano 2001
Kantor, Maurizio Buscarino, Electa Leonardo Arte, Milano 2001
Post Cantum/un Paese, Maurizio Buscarino, Centro Culturale Poscante, Poscante 2001
Il teatro segreto, Maurizio Buscarino, Electa Leonardo Arte, Milano 2002
La giornata libera di un fotografo, Maurizio Buscarino, Titivillus Edizioni, Corazzano (Pi)
2002/06
Dèi Pupi, Electa Leonardo Arte, Milano 2003
Buio Luce Buio, Maurizio Buscarino, Titivillus Edizioni, Corazzano (Pi) 2003
Freigang eines Photographen, Maurizio Buscarino, traduzione e prefazione di Elmar
Locher, Edition Sturzflüg, Bozen – Studien Verlag, Innsbruck 2004
Gente di Zogno/che questo tempo chiamarono antico, Maurizio Buscarino, Comune di Zogno, Zogno 2004
Baj scenologia, Maurizio Buscarino, Titivillus Edizioni, Corazzano (Pi) 2004
Il mare dietro il muro, Maurizio e Federico Buscarino, Electa Milano 2008
Il segno inspiegabile, Maurizio Buscarino, Titivillus Edizioni, Corazzano (Pi) 2008
Solo Jazz/ dal Palazzetto al Donizetti, Maurizio Buscarino e Federico Buscarino, Elleni Galleria/Press R3, Bergamo 2014
PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI
foto@chiaraferrin.com
Telefono 328 3260054
scheda iscrizione Maurizio Buscarino
Dove: Teatro dei Venti via San Giovanni Bosco 150 41121 Modena
Come arrivare:
da Modena sud
Dalla stazione dei treni, autobus numero 1,
fermata via Puccini, incrocio con via San Giovanni Bosco.
L’INCONTRO PREVEDE IL PAGAMENTO DI UNA QUOTA.
I POSTI SONO LIMITATI E LE ISCRIZIONI SARANNO VALIDE IN BASE ALL’ORDINE DI ARRIVO