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“In un’epoca sempre più dedita alla cura consolatoria del proprio giardino, mentre il paesaggio collettivo è sfigurato da edifici coperti di cartelloni o da luoghi resi obbedienti e residenziali, il concetto di ‘Terzo paesaggio’ ci è utile anche da un punto di vista psichico. Nei vuoti urbani, osserva Gilles Clément, compaiono erbe, arbusti e fiori, piccole foreste primigenie dell’abbandono. Non di rado la vista di questa natura risorgente, una natura zombie, suscita preoccupazione o sdegno negli abitanti, per il suo aspetto selvatico e anche un po’ borderline. Clément, paesaggista, ingegnere agronomo, botanico ed entomologo, considera  la biodiversità presente in quei luoghi una risorsa di diversità e di bellezza. Il Terzo paesaggio naturalmente non riguarda solo le città, ma anche strade, lande, torbiere, ripe e luoghi variamente incerti: i ‘frammenti indecisi’ del Giardino Planetario che rappresentano la somma degli spazi abbandonati dall’uomo dove la natura riprende il controllo.”

Mindscapes. Psiche nel paesaggio. Vittorio Lingiardi

 

 

©Chiara Ferrin. Piccolissima porzione di bosco nato spontaneo ai limiti dell'estrema periferia sud di Modena.